Una serie di condotte reiterate poste in essere dal maltrattante nei confronti di persona della famiglia o comunque convivente (anche in maniera non stabile), oppure di persona sottoposta alla sua autorità (ad esempio per ragioni di lavoro), o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura vigilanza, custodia, esercizio di una professione o di un’arte (ad esempio il rapporto scolastico tra l’insegnante e l’alunno), che possono consistere in percosse, ingiurie, minacce, prevaricazioni, umiliazioni, atti di disprezzo ed offesa della dignità, finalizzati a provocare una sistematica sopraffazione della vittima, tanto da rendergli la vita e l’esistenza particolarmente dolorosa.
La fattispecie delittuosa non tutela solo soggetti facenti parte di un nucleo familiare, bensì tutte le vittime di maltrattamento che subiscono tale affronto da parte di un soggetto con cui hanno un rapporto personale, continuativo ed abituale.
Nel caso di violenza domestica, i maltrattamenti posti in essere da un genitore a carico dell’altro vengono considerati e puniti quali violenza anche sui figli minori che assistano a tali violenze (c.d. violenza indiretta o assistita).